Aeneis

Publio Virgilio Marone

Aeneis

Libros I-II et IV ad usum discipulorum. Per le Scuole superiori.

a cura di Hans Henning Ørberg

  • 2018
  • p. 112
  • ISBN: 978-8895611860

€ 8.70

La fuga d’Enea, l’eroe troiano, dalla patria in fiamme; il suo arrivo a Cartagine, regno della regina Didone; una delle più tragiche storie d’amore dell’epica d’ogni tempo: il secondo e il quarto libro dell’Eneide virgiliana.

Libri I, II e IV.

Per gli alunni che abbiano studiato Rōma aeterna fino al XL capitolo.



Il curatore

Hans Henning Ørberg è stato un grammatico, latinista e insegnante danese.

Laureato in lingue presso l’Università di Copenaghen, ha dedicato una gran parte della propria vita (dal 1946 al 1952 e dal 1961 al 1989) all’insegnamento delle lingue inglese, francese e latina in varie scuole della Danimarca. Dal 1953 al 1961 lavorò presso il Naturmetodens Sproginstitut, dov’era in uso una metodologia didattica che tentava di riprodurre l’apprendimento naturale, al contrario dei metodi tradizionali basati sullo studio teorico. Durante questo periodo compose un corso di latino intitolato Lingua Latina secundum naturae rationem explicata, pubblicato nel 1955. Nel 1990 revisionò questo lavoro ribattezzando l’opera Lingua Latina per se illustrata. Ritiratosi dall’insegnamento per raggiunti limiti d’età, diresse fino alla morte la casa editrice Domus Latina, dedicandosi sempre alla realizzazione di corsi in Europa e negli Stati Uniti d’America sulle sue teorie didattiche. Morì nel 2010, poco prima di compiere novant’anni.

Il metodo di apprendimento “natura” proposto da Ørberg consiste principalmente nel riprodurre le condizioni normali e prevedibili in cui una persona del tutto ignara della lingua latina si troverebbe qualora fosse circondata solo da antichi Romani. Proprio come un turista che tenta di decifrare un cartello scritto in un’altra lingua, guardando un po’ i disegni e un po’ le parole che riesce ad avvicinare a quelle della sua lingua madre, così lo studente è invitato a ricostruire il significato dei singoli lemmi desumendolo dalle immagini a essi riferiti e quindi dal contesto in cui si trovano. Ørberg è dell’avviso che la lingua sia fatta in primis di parole, e quindi di concetti, e poi di precetti grammaticali coi quali questi ultimi devono essere collegati tra loro. Mentre se mancano i secondi è possibile desumerli dai primi con un po’ di attenzione e di logica, se mancano i primi a poco vale la conoscenza esatta della grammatica. Ørberg ha insegnato la grammatica latina evitando di porla come un insieme di regole separate, ma mirando a unificare la semantica e la morfologia come avviene per i parlanti di madrelingua nelle lingue cosiddétte vive.


L'Autore

Publio Virgilio Marone, noto semplicemente come Virgilio o Vergilio (in latino: Publius Vergilius Maro) è stato un poeta romano, autore di tre opere, tra le più famose e influenti della letteratura latina: le Bucoliche (Bucolica), le Georgiche (Georgica), e l’Eneide (Aeneis).

Al poeta viene attribuita anche una serie di componimenti giovanili, la cui autenticità è oggetto di dubbi e di complicate controversie, che si è soliti indicare in un’unica raccolta, nota col titolo di Appendix Vergiliana (Appendice Virgiliana). Virgilio, per il senso sublime dell’arte e per l’influenza che esercitò nei secoli, fu il massimo poeta di Roma, nonché l’interprete più completo e più schietto del grandioso momento storico che, dalla morte di Giulio Cesare, conduce alla fondazione del Principato e dell’Impero ad opera di Augusto. L’opera di Virgilio, presa a modello e studiata fin dall’antichità, ha avuto una profondissima influenza sulla letteratura e sugli autori occidentali, in particolare su Dante Alighieri e la sua Divina Commedia, nella quale Virgilio funge anche da guida dell’Inferno e del Purgatorio.

Le sue tre opere certamente autentiche sono: Bucoliche (Bucolica): composte tra il 42 e il 39 a.C. a Napoli, sono una raccolta di dieci componimenti detti ecloghe o egloghe di stile perlopiù bucolico e che seguono il modello del poeta siciliano Teocrito; Georgiche (Georgica): composte a Napoli in sette anni (tra il 37 a.C. e il 30 a.C.) e suddivise in quattro libri. È questo un poema didascalico sul lavoro dei campi, sull’arboricoltura (in particolare della vite e dell’olivo), sull’allevamento e sull’apicoltura come metafora di un’ideale società umana; Eneide (Aeneis): poema epico composto forse fra Napoli e Roma, in dieci anni (tra il 29 a.C. e il 19 a.C.) e suddiviso in dodici libri. Opera monumentale, considerata dai contemporanei alla stregua di un’Iliade latina, fu il libro ufficiale sacro all’ideologia del regime di Augusto sancendo l’origine e la natura divina del potere imperiale.