Bucolica carmina

Publio Virgilio Marone

Bucolica carmina

a cura di Rosa Elisa Giangoia

  • 2008
  • p. 116
  • ISBN: 978-8895611112

€ 7.70

L’edizione integrale delle egloghe virgiliane, modello insuperato di poesia pastorale in lingua latina.

Per gli alunni che abbiano studiato Rōma aeterna fino al LXV capitolo.



La curatrice

Rosa Elisa Giangoia è laureata in Lettere Classiche. Vive a Genova dove ha insegnato per molti anni Lettere al liceo. Fa parte della redazione di XENIA e collabora ad altre riviste letterarie.

Ha pubblicato romanzi (In compagnia del pensiero, Firenze, L’Autore Libri, 1994; Fiori di seta Genova, Erga, 1998; Il miraggio di Paganini Ibiskos, Empoli, 2005; Febe. Dal tempo all’eterno, Roma, Europa Edizioni, 2018), saggi di critica letteraria (Appunti sulla poesia, Rimini, Fara Editore, 2011), testi teatrali (Margaritae animae ascensio, Roma, Nemapress, 2014), sillogi poetiche (Agiografie floreali, Genova, Le Mani, 2004; Sequenza di dolore, Rimini, Fara, 2010; La vita restante, Genova, De Ferrari, 2014), testi di gastronomia letteraria (A convito con Dante, Torino, Il Leone Verde, 2006; Magna Roma, Roma, Nemapress, 2017; Sapori danteschi, Roma, Società Editrice Dante Alighieri, 2019). È presente in antologie ed è membro di giurie di concorsi letterari.


L'Autore

Publio Virgilio Marone, noto semplicemente come Virgilio o Vergilio (in latino: Publius Vergilius Maro) è stato un poeta romano, autore di tre opere, tra le più famose e influenti della letteratura latina: le Bucoliche (Bucolica), le Georgiche (Georgica), e l’Eneide (Aeneis).

Al poeta viene attribuita anche una serie di componimenti giovanili, la cui autenticità è oggetto di dubbi e di complicate controversie, che si è soliti indicare in un’unica raccolta, nota col titolo di Appendix Vergiliana (Appendice Virgiliana). Virgilio, per il senso sublime dell’arte e per l’influenza che esercitò nei secoli, fu il massimo poeta di Roma, nonché l’interprete più completo e più schietto del grandioso momento storico che, dalla morte di Giulio Cesare, conduce alla fondazione del Principato e dell’Impero ad opera di Augusto. L’opera di Virgilio, presa a modello e studiata fin dall’antichità, ha avuto una profondissima influenza sulla letteratura e sugli autori occidentali, in particolare su Dante Alighieri e la sua Divina Commedia, nella quale Virgilio funge anche da guida dell’Inferno e del Purgatorio.

Le sue tre opere certamente autentiche sono: Bucoliche (Bucolica): composte tra il 42 e il 39 a.C. a Napoli, sono una raccolta di dieci componimenti detti ecloghe o egloghe di stile perlopiù bucolico e che seguono il modello del poeta siciliano Teocrito; Georgiche (Georgica): composte a Napoli in sette anni (tra il 37 a.C. e il 30 a.C.) e suddivise in quattro libri. È questo un poema didascalico sul lavoro dei campi, sull’arboricoltura (in particolare della vite e dell’olivo), sull’allevamento e sull’apicoltura come metafora di un’ideale società umana; Eneide (Aeneis): poema epico composto forse fra Napoli e Roma, in dieci anni (tra il 29 a.C. e il 19 a.C.) e suddiviso in dodici libri. Opera monumentale, considerata dai contemporanei alla stregua di un’Iliade latina, fu il libro ufficiale sacro all’ideologia del regime di Augusto sancendo l’origine e la natura divina del potere imperiale.