2024, n. 2

AA. VV.

Il Contributo

Rivista di filosofia e scienze sociali

Copia omaggio fuori commercio

  • 2024
  • p. 194

IN PREPARAZIONE

Nota editoriale di Aldo Meccariello

Questo numero de «Il Contributo» raccoglie saggi dedicati ad autori non molto noti al grande pubblico: Luigi Taparelli d’Azeglio, Ernesto Grassi, Giacomo Perticone, Giusto Lipsio. Si tratta di pensatori che meriterebbero maggiore attenzione e questo fascicolo vuole darne conto con dei contributi di notevole interesse. Il padre gesuita Luigi Taparelli d’Azeglio è senz’altro tra le più significative figure della cultura italiana dell’Ottocento. Giulio Battioni nel suo saggio osserva che fu filosofo del dialogo e originale pensatore dell’idea di nazione in un’epoca dominata dalle rivendicazioni sociali e patriottiche di matrice rivoluzionaria. La sua nota Della nazionalità. Breve scrittura del padre Luigi Taparelli d’Azeglio, rivista e accresciuta notabilmente dall’autore con una risposta del medesimo alle osservazioni di Vincenzo Gioberti, fu infatti ripubblicata a Firenze nel 1849, in risposta e in dialogo con Gioberti, dopo le energiche obiezioni che la sua versione originaria aveva sollevato alla sua prima pubblicazione, a Genova, nel gennaio del 1847. Dall’altro lato il saggio di Lucio Saviani su Ernesto Grassi mira a focalizzare l’umanesimo come un momento fondamentale della storia filosofica dell’Occidente, in funzione di una scoperta dell’uomo e dei suoi valori immanenti. Nel serrato confronto con l’interpretazione di Heidegger dell’umanesimo e dei suoi limiti, Grassi fa suo proprio il richiamo heideggeriano all’inaugurale pensiero presocratico e alla parola poetica. Anche la figura di Giacomo Perticone, filosofo del diritto e fine politologo, risulta interessante nello scambio epistolare con Ugo Spirito sul tema della crisi contemporanea. Ne parla Rodolfo Sideri nel suo contributo ove sottolinea come questo rapporto meriti di essere ricordato perché permette di introdurre un paragone tra la concezione della crisi nei due filosofi e soprattutto permette di condurre un confronto tra le due posizioni dinanzi alla crisi del tempo. Un confronto che non mancherebbe, di offrire nuove prospettive ermeneutiche all’intera filosofia italiana e che, nel caso dei nostri due filosofi, si interrompe contemporaneamente con la morte, che avviene per entrambi nel 1979.
Da ricordare infine nella sezione saggi un notevole contributo dello storico francese Michel Ostenc che analizza «Il Frontespizio» che fu una rivista del fascismo post-concordatario fondata nel 1929 a Firenze. Il suo programma includeva una revisione della cultura italiana in senso cattolico, che passava attraverso la demolizione dell’anticlericalismo risorgimentale e la critica del positivismo e dell’idealismo.
La sezione Miscellanea ospita due interessanti saggi: il primo di Giuseppe Cammisa affronta la figura di Giusto Lipsio, insigne filologo e umanista fiammingo vissuto in epoca rinascimentale. L’autore focalizza il nesso inscindibile tra i programmi di riforma della soggettività e i progetti di pacificazione degli ordinamenti mondani a riprova che in tempi drammatici della storia europea non si può procedere alla costruzione di un nuovo ordine politico-sociale pacificato senza la contemporanea fondazione di un centro di soggettività capace di agire eticamente e politicamente su di sé e nel mondo proprio perché parzialmente autonomo da esso, ossia libero dagli inganni dell’opinione e dalle lacerazioni determinate dalle passioni che “infestano” la sfera mondana. Il secondo di Virginia e Italo Inglese analizza il rapporto tra opinione e verità in John Stuart Mill. La verità, secondo Mill, non ha valore assoluto ma sempre relativo a un determinato paradigma culturale. Pertanto, non esiste una verità immutabile e inconfutabile: il confronto delle opinioni è indispensabile al progresso intellettuale e alla scelta empirica della soluzione più adeguata. Il pensiero di Mill, pur caratterizzato da contraddizioni, è ancora per molti aspetti attuale soprattutto sul terreno della difesa della libertà di opinione come motore del progresso culturale della società, principale argomento, questo, del saggio.
Nella sezione finale del numero da segnalare ben nove recensioni a volumi che tratteggiano vari percorsi di lettura per i nostri abbonati e lettori.