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Nota editoriale di Aldo Meccariello
Questo numero ospita vari contributi che concorrono a disegnare una mappa di ricerca in multiple direzioni con riferimento ad alcuni pensatori italiani. In apertura, il saggio di Antonio Albanese è centrato sulla complessa interpretazione di Romano Guardini dell’opera di Rainer Maria Rilke, in specie delle Elegie duinesi, capolavoro della letteratura tedesca del secolo XX, iniziato a Duino, durante l’inverno del 1912, mentre era ospite della principessa Marie von Thurn und Taxis. La lettura di Guardini non pretende di offrire alcun commento filologico, né alcuna interpretazione estetica di Rilke ma vuole cogliere i significati filosofici della sua opera restando attento, in specie, al messaggio di salvezza. Francesco De Carolis nel suo contributo delinea il percorso filosofico, politico ed umano di Domenico Jervolino, filosofo del linguaggio, per lunghi anni docente presso l’Università “Federico II” di Napoli le cui analisi filosofiche si inscrivono nel solco della riflessione sulla fenomenologia, sull’ermeneutica e sulla traduttologia. Tra i maggiori interpreti dell’opera di Paul Ricoeur, il pensiero di Jervolino si è sempre nutrito di un costante confronto anche con il marxismo e con gli sviluppi della linguistica ha sempre messo al centro la condizione dell’uomo contemporaneo. Di tutt’altro taglio è il saggio dello studioso spagnolo Francesc Morato che discute in maniera critica le tesi di Emanuele Severino, tanto audaci quanto eteree, che concepiscono la metafisica come tecnica, esposte in alcune parti del libro del 1972, Essenza del nichilismo. Ancora sui grandi del pensiero italiano, Croce, Gentile e Spirito, si concentra il saggio di Rodolfo Sideri che ne ricostruisce le posizioni teoretiche e politiche nella lettura del pensatore ternano Vincenzo Pirro. Scopo di questa lettura non è solo ripercorrere l’itinerario speculativo di Pirro ma anche la coerenza delle posizioni politiche con quelle filosofiche dei tre filosofi pur i rischi e gli inciampi che queste posizioni politiche, con le proprie premesse teoretiche, possono comportare.
Stimolante la sezione Miscellanea che propone due testi molto interessanti: il primo, di Alba Coppola, è il tentativo originale di avviare il progetto di trascrizione in italiano contemporaneo di alcune Operette morali leopardiane nato dalle pagine di un blog col primo impulso di una traduzione simultanea per studentesse e studenti; il secondo, di Francesco Clemente, analizza con acume la lettura di Jaspers del caso Nietzsche, in specie sul terreno delle caratteristiche patologiche dell’autore dello Zarathustra. Abisso e pensiero, follia e creazione, biografia e malattia ne costituiscono il filo conduttore.
Infine, ben quindici recensioni arricchiscono il numero fornendo al lettore materiali di riflessione.
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