IN PREPARAZIONE
Nota editoriale di Aldo Meccariello
Questo numero offre all’attenzione dei nostri lettori una varietà di saggi interessanti che concorrono ad arricchire i nostri percorsi di ricerca. Il saggio di Giulio Battioni discute la polemica che Benedetto Croce ebbe negli anni ’30 con Giorgio Del Vecchio, l’illustre filosofo del diritto all’Università di Roma, intorno ai temi del diritto, dell’universale giuridico e dello Stato. L’etica e la filosofia politica della libertà non possono essere liquidati, secondo Croce, in un mero formalismo giuridico. Ancora su una disputa, questa volta tra Croce e il suo illustre allievo Franco Lombardi, si sofferma il saggio di Francesca Ghione a partire dalle critiche lombardiane al “concetto puro”, alla “dialettica dei distinti”. Il genio di Leopardi secondo Giuseppe Sergi è il titolo del contributo di Giovanni U. Cavallera che si colloca sulla scia di una vera Leopardi Renaissance sul versante filosofico. Si tratta dell’interpretazione che ne dà Giuseppe Sergi, antropologo e filosofo positivista di fine ’800 che intende delineare una lettura in chiave scientifica della natura e dell’opera del Recanatese. Chiude la sezione Saggi, Andrea Fiore che sviluppa il pensiero di Ernesto Codignola, noto pedagogista che volle incentivare e rinnovare soprattutto nel ventennio le pratiche della formazione e dell’educazione da Gentile a Dewey.
In Miscellanea da segnalare un suggestivo saggio di Rocco Pititto che indaga le attuali tendenze della psicoterapia a partire da un volume di Giuseppe Ruggiero, psichiatra di formazione, dal titolo Prove d’orchestra. La natura musicale della psicoterapia. Pititto sottolinea lo sforzo, in parte riuscito, di aprire una discussione su come ripensare oggi la psicoterapia, preservando la sua natura di essere una pratica di cura a servizio della persona in sofferenza che può trovare nella famiglia uno spazio privilegiato.
Inoltre, in questo numero apriamo una sezione denominata Tribuna aperta che ospita saggi e contributi di varia natura, autonome riflessioni su temi e questioni di carattere generale che non necessariamente intersecano la linea editoriale della nostra rivista né i vincoli della sua scientificità cioè non sottoposti a referaggio. Per l’occasione, pubblichiamo un consistente saggio di Giovanni Chimirri, “Credere” nella scienza: ma quale? che si interroga sullo statuto, sul ruolo esercitato dalla scienza, in specie nella tormentata fase della pandemia anche in relazione all’etica pubblica e alla politica. L’Autore ritiene che la scienza non possiede verità assolute, universali e indiscutibili ma verità che si affermano nel momento storico in cui vengono formulate e imporle oltrepassa i limiti della legge e della morale. L’esempio più eclatante la disinformazione deliberata in epoca pandemica e l’uso della vaccinazione di massa.
Infine, risulta molto nutrita la sezione delle recensioni che ne computa ben quattordici a riprova dei molti volumi che arrivano in redazione e che vengono selezionati per i nostri lettori.