La casa editrice
Nel 1998, per dare sostegno al progetto culturale dell’Accademia, nasceva l’omonima casa editrice, impegnata nella diffusione di nuove metodologie per l’insegnamento delle lingue classiche, ormai riconosciute anche dal Ministero dell’Istruzione.
Le Edizioni producono materiali che possano promuovere non solo contenuti linguistici, ma soprattutto di pensiero, come riviste, saggi e ricerche, frutto dell’attività intellettuale all’interno dell’Accademia, occupandosi di raccogliere, sviluppare e aggiornare la saggistica sulla storia del pensiero dall’antichità al contemporaneo. Per i tipi del “Vivarium novum”, le collane in preparazione sono numerose, ciascuna di queste è dotata di un proprio comitato scientifico, di un coordinatore di settore e di un piano editoriale di riferimento. Le collane si articolano in base alle diverse aree di ricerca privilegiando, nell’ambito delle discipline umanistiche, temi di filosofia, filologia, storia, religiosità e spiritualità. I nomi di studiosi contemporanei, prevalentemente attivi presso l’Accademia stessa, si affiancano agli autori che in passato hanno offerto contributi fondamentali e imprescindibili per ogni settore; sono testi oramai rari o irreperibili che vengono ristampati magari anche in traduzione italiana.
Per quanto riguarda la produzione in lingua latina, un filo conduttore collega i testi della più antica classicità all’utilizzo attuale della lingua passando attraverso una ben ampia produzione di età medievale, umanistica, rinascimentale e moderna. Viene data attenzione e spazio alle dissertazioni dottorali che hanno dignità di stampa, prodotte da studenti dell’Accademia o di atenei a questa collegati tanto in Italia quanto all’estero.
Tutta questa produzione editoriale costituisce anche un approdo alle attività molteplici di un Campus mondiale dell’umanesimo dove si confrontano, si integrano e reciprocamente si arricchiscono i migliori prodotti della letteratura, delle arti visive e musicali. Si perviene così al recupero di un patrimonio che non si limita alla sola eredità di Atene e di Roma ma includendo i “classici” di civiltà diverse per epoche e per regioni, disegna uno spazio culturale e progettuale incentrato sull’uomo e proiettato a una fruizione senza confini.